La guida di Maurizio

Maurizio
La guida di Maurizio

Vi ci mando io!

Questi sono alcuni posti che a me piacciono
Il caffè. Qui potete gustare (a mio gusto) il caffè più buono della città. Emanuele e Paola vi coccoleranno con le le mille prelibatezze. The coffee. Here you can taste (to my taste) the best coffee in town. Emanuele and Paola will pamper you with the many delicacies.
Bar Il Corsino
Corso del Popolo
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Io la pizza la mangio qui. Piccola pizzeria con pochi tavoli, ma la sua pizza è super. I eat pizza here. Small pizzeria with a few tables, but its pizza is super.
Pizzeria Mary Rose
105 Via S. Felice
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Per una cena o un pranzo di pesce, ottima cucina! For a dinner or a fish lunch, excellent cuisine!
Ristorante La Ciosà
1268 Riva Canal Vena
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Un ricordo della vostra vacanza. Presso lo studio fotografico potete farvi fare un ritratto fotografico in ricordo del vostro soggiorno a Chioggia. A souvenir of your vacation. At the photo studio you can have a photo portrait taken in memory of your stay in Chioggia.
Laguna Wedding
670 Calle S. Giacomo
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Dal mio amico Federico potete trovare cose bellissime per la vostra casa e non solo. From my friend Federico you can find beautiful things for your home and beyond.
IL BELLO DELLA CASA
29 Viale Veneto
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Un diamante è per sempre... Alberto saprà accontentarvi con i suoi consigli A diamond is forever ... Alberto will know how to satisfy you with his advice
Oreficeria Perini S.A.S.
1272 Corso del Popolo
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Se avete problemi con la vostra auto, nessun problema.... c'è Alberto. If you have problems with your car, no problem .... there is Alberto.
Calbo Racing Chioggia
19 Via Padre Emilio Venturini
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Il regno delle cose belle. Andate a trovare Chiara (fiocchetto). The realm of beautiful things. Go find Chiara (fiocchetto).
Bijoux Mignon
640 Calle S. Giacomo
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Un consiglio per gli amici celiaci, andate al ristorante Ippocampo presso l' hotel e troverete una cucina certificata AIC A tip for celiac friends, go to the Ippocampo restaurant at the hotel and find an AIC certified kitchen
Hotel le Tegnùe
48 Lungomare Adriatico
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Se volete organizzare splendide gite, o solamente farvi portare fino a Venezia. If you want to organize wonderful trips, or just let us take you to Venice.
7 Recomendado por los habitantes de la zona
Raffaello Navigazione
1432 Via Roma
7 Recomendado por los habitantes de la zona
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Qui potete gustare del buon vino accompagnato da ottimi cicchetti. Here you can enjoy good wine accompanied by excellent cicchetti.
Barinto Ristorante Wine Bar
Calle San Giacomo
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Una bella selezione di birre. A nice selection of beers.
Osteria Ai Coppi
373 Calle Felice Cavallotti
Una bella selezione di birre. A nice selection of beers.
Uno degli ultimi Pub a Chioggia... amici resistete One of the last Pubs in Chioggia ... resist friends
Caffè Dollaro
11 Via Agostino Barbarigo
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Ottima cucina e vista splendida. Excellent cuisine and splendid view.
Trattoria Momolo
125 Calle del Momolo
Ottima cucina e vista splendida. Excellent cuisine and splendid view.
Se avete piccoli problemi...
Farmacia al Mare
629 Via S. Marco
Se avete piccoli problemi...
Nel quadro del potenziamento del sistema fortificato sulle bocche da porto si iniziarono nel 1538 i lavori di costruzione del forte. Ancora nel 1806, secondo il piano di difesa francese, si provvedeva ad alcuni lavori di miglioramento e dei lavori di potenziamento del forte. Altri lavori di restauro si intrapresero tra il 1831 ed il 1848. Vennero sistemati soprattutto i terrapieni. Nel 1856 vennero costruite le fornaci per arroventare i proiettili d'artiglieria. "Alla fronte rivolta verso mezzodì ha un bastione che guarda il mare: a quella di levante sono due denti di sega e una tenaglia, che difendono la bocca del porto; all'altro di settentrione è una tenaglia costruita per modo che da essa si può battere un legno che passasse oltre la bocca; al lato occidente ha due denti di sega e una tenaglia che guardano la laguna. I Parapetti vi furono ingrossati; vi furono costruite bastevoli traverse. Il magazzino di polveri fu coperto di ferro a botta di bomba, vi fu apprestata una porta di soccorso. Vi furono posti alcuni pezzi in cannoniera. A cagione dei molti banchi di sabbia che dalla foce del Brenta a Pellestrina e Lido sono sul mare, i bastimenti, per appressarsi alla spiaggia, o entrare in uno di quei porti, devono seguire un noto cammino, assai limitato e sinuoso e uno dietro l'altro passare sotto il tiro delle artiglierie del litorale, in particolare quelle del forte San Felice. E' infatti costutto per modo che le sue batterie possono offendere un bastimento in tutte le guravolte che deve fare per entrare nel porto di Chioggia. Oltre all'obbietto di tener sicura l'entrata del porto San Felice aveva pure l'altro di accogliere in se i presidi delle altre fortificazioni della zona se il nemico se ne fosse fatto padrone e fosse venuto a Chioggia". In tempi moderni, fu presidiato dai militari della Marina Militare e fu poi abbandonato (vive all'interno solo il custode del faro e la sua famiglia) prima della fine del secolo scorso. Per un breve periodo fu reso visitabile ai civili ma, venne poi revocato il permesso di ingresso e ritorno zona militare invalicabile. Because of the many sandbanks that from the mouth of the Brenta to Pellestrina and Lido are on the sea, the ships, to approach the beach, or enter one of those ports, must follow a well-known path, very limited and sinuous and one behind the another pass under the fire of the coastal artillery, in particular those of the Fort San Felice. In fact it is a matter of fact that its batteries can offend a ship in all the guravolte that it must do to enter the port of Chioggia. In addition to the object of keeping the entrance to the port of San Felice safe, he also had the other to welcome the principals of the other fortifications in the area if the enemy had become master of it and had come to Chioggia ".
Forte San Felice
Nel quadro del potenziamento del sistema fortificato sulle bocche da porto si iniziarono nel 1538 i lavori di costruzione del forte. Ancora nel 1806, secondo il piano di difesa francese, si provvedeva ad alcuni lavori di miglioramento e dei lavori di potenziamento del forte. Altri lavori di restauro si intrapresero tra il 1831 ed il 1848. Vennero sistemati soprattutto i terrapieni. Nel 1856 vennero costruite le fornaci per arroventare i proiettili d'artiglieria. "Alla fronte rivolta verso mezzodì ha un bastione che guarda il mare: a quella di levante sono due denti di sega e una tenaglia, che difendono la bocca del porto; all'altro di settentrione è una tenaglia costruita per modo che da essa si può battere un legno che passasse oltre la bocca; al lato occidente ha due denti di sega e una tenaglia che guardano la laguna. I Parapetti vi furono ingrossati; vi furono costruite bastevoli traverse. Il magazzino di polveri fu coperto di ferro a botta di bomba, vi fu apprestata una porta di soccorso. Vi furono posti alcuni pezzi in cannoniera. A cagione dei molti banchi di sabbia che dalla foce del Brenta a Pellestrina e Lido sono sul mare, i bastimenti, per appressarsi alla spiaggia, o entrare in uno di quei porti, devono seguire un noto cammino, assai limitato e sinuoso e uno dietro l'altro passare sotto il tiro delle artiglierie del litorale, in particolare quelle del forte San Felice. E' infatti costutto per modo che le sue batterie possono offendere un bastimento in tutte le guravolte che deve fare per entrare nel porto di Chioggia. Oltre all'obbietto di tener sicura l'entrata del porto San Felice aveva pure l'altro di accogliere in se i presidi delle altre fortificazioni della zona se il nemico se ne fosse fatto padrone e fosse venuto a Chioggia". In tempi moderni, fu presidiato dai militari della Marina Militare e fu poi abbandonato (vive all'interno solo il custode del faro e la sua famiglia) prima della fine del secolo scorso. Per un breve periodo fu reso visitabile ai civili ma, venne poi revocato il permesso di ingresso e ritorno zona militare invalicabile. Because of the many sandbanks that from the mouth of the Brenta to Pellestrina and Lido are on the sea, the ships, to approach the beach, or enter one of those ports, must follow a well-known path, very limited and sinuous and one behind the another pass under the fire of the coastal artillery, in particular those of the Fort San Felice. In fact it is a matter of fact that its batteries can offend a ship in all the guravolte that it must do to enter the port of Chioggia. In addition to the object of keeping the entrance to the port of San Felice safe, he also had the other to welcome the principals of the other fortifications in the area if the enemy had become master of it and had come to Chioggia ".
Il simbolo della città... The symbol of the city ...
Ponte di Vigo, Chioggia, Italia
Corso del Popolo
Il simbolo della città... The symbol of the city ...
Un buon libro fa sempre bene A good book is always good
Giunti al Punto Librerie
946 Corso del Popolo
Un buon libro fa sempre bene A good book is always good
L'antico orologio risale al XIV secolo e prima di essere posto in cima alla torre di S. Andrea si trovava nell’antico Palazzo Pretorio. Venne posizionato sulla torre nord-ovest del Palazzo Pretorio nel 1386 e venne spostato a causa dell’incendio del 1817 che rese necessaria la demolizione e successiva ricostruzione dello stesso. Il 31 maggio 1839 l’orologio è stato ufficialmente ceduto dal Comune alla parrocchia di Sant’Andrea.[2] La costruzione dell'orologio è attribuita alla famiglia Dondi, famiglia di grandi costruttori di orologi dell’epoca e sofisticati meccanismi, come l’Astrario, che visse a lungo a Chioggia prima di trasferirsi a Padova. Infatti, il capostipite verrebbe identificato in Jacopo Dondi, medico, astronomo e orologiaio di origine chioggiotta, il quale, insieme al figlio Giovanni, fu l'inventore e il costruttore dell'orologio astronomico meccanico di Padova. L'antico quadrante posto sulla torre di Sant'Andrea, funziona oggi per mezzo di un dispositivo elettronico. L’antico meccanismo dell'orologio risalente l’epoca medievale in ferro battuto, si trova invece all'interno della torre, al quinto piano, ristrutturato e funzionante. Il meccanismo viene fatto funzionare a scopo dimostrativo durante le visite al museo della torre. L’orologio posto in cima alla torre appare particolarmente decorativo grazie alla presenza di un grande quadrante bianco in pietra d’Istria suddiviso in 24 sezioni numerate secondo due sequenze in numeri romani. Al centro del quadrante figura un sole fiammeggiante dal cui centro si estende un raggio più lungo degli altri che funge da indicatore dell’ora. L’opera è stata ricondotta ai Dondi per la presenza di un elemento distintivo del loro lavoro, ovvero la presenza di quattro montanti laterali nella parte alta che terminano a punta, e le “zampe di cane” che caratterizzano le estremità inferiori dei quattro montanti metallici, segni distintivi applicati nelle opere della famiglia (si trovano nell’Astrario e nell’orologio di Piazza dei Signori di Padova), anche se non sono noti documenti che possano provare con assoluta certezza la paternità dell'opera. L’orologio ha subito alcune modifiche e riparazioni nel corso dei secoli, le principali sono: la riparazione nel 1424 di quattro denti sulla ruota magistra; la modifica per l’inserimento del pendolo nella seconda metà del 1700, successivamente alle scoperte di Galileo. La struttura originale dell’orologio è rimasta comunque pressoché inalterata nei secoli. Nel maggio del 2006 in occasione del Congresso Internazionale di Orologeria da Torre tenutosi a Goslar in Germania ha reso l’orologio di Chioggia noto al pubblico degli specialisti. A giugno 2015 la torre chioggiotta è stata visitata da un gruppo di quaranta specialisti inglesi dell’orologeria monumentale soci del Turret Clock Group dell’Antiquarian Horological Society britannica.[3] The ancient clock dates back to the fourteenth century and before being placed on top of the tower of St. Andrea it was located in the ancient Palazzo Pretorio. It was positioned on the north-west tower of the Palazzo Pretorio in 1386 and was moved due to the fire of 1817 which made it necessary to demolish and subsequently rebuild it. On May 31, 1839, the clock was officially sold by the Municipality to the Sant’Andrea parish.
Torre dell'orologio S. Andrea
Corso del Popolo
L'antico orologio risale al XIV secolo e prima di essere posto in cima alla torre di S. Andrea si trovava nell’antico Palazzo Pretorio. Venne posizionato sulla torre nord-ovest del Palazzo Pretorio nel 1386 e venne spostato a causa dell’incendio del 1817 che rese necessaria la demolizione e successiva ricostruzione dello stesso. Il 31 maggio 1839 l’orologio è stato ufficialmente ceduto dal Comune alla parrocchia di Sant’Andrea.[2] La costruzione dell'orologio è attribuita alla famiglia Dondi, famiglia di grandi costruttori di orologi dell’epoca e sofisticati meccanismi, come l’Astrario, che visse a lungo a Chioggia prima di trasferirsi a Padova. Infatti, il capostipite verrebbe identificato in Jacopo Dondi, medico, astronomo e orologiaio di origine chioggiotta, il quale, insieme al figlio Giovanni, fu l'inventore e il costruttore dell'orologio astronomico meccanico di Padova. L'antico quadrante posto sulla torre di Sant'Andrea, funziona oggi per mezzo di un dispositivo elettronico. L’antico meccanismo dell'orologio risalente l’epoca medievale in ferro battuto, si trova invece all'interno della torre, al quinto piano, ristrutturato e funzionante. Il meccanismo viene fatto funzionare a scopo dimostrativo durante le visite al museo della torre. L’orologio posto in cima alla torre appare particolarmente decorativo grazie alla presenza di un grande quadrante bianco in pietra d’Istria suddiviso in 24 sezioni numerate secondo due sequenze in numeri romani. Al centro del quadrante figura un sole fiammeggiante dal cui centro si estende un raggio più lungo degli altri che funge da indicatore dell’ora. L’opera è stata ricondotta ai Dondi per la presenza di un elemento distintivo del loro lavoro, ovvero la presenza di quattro montanti laterali nella parte alta che terminano a punta, e le “zampe di cane” che caratterizzano le estremità inferiori dei quattro montanti metallici, segni distintivi applicati nelle opere della famiglia (si trovano nell’Astrario e nell’orologio di Piazza dei Signori di Padova), anche se non sono noti documenti che possano provare con assoluta certezza la paternità dell'opera. L’orologio ha subito alcune modifiche e riparazioni nel corso dei secoli, le principali sono: la riparazione nel 1424 di quattro denti sulla ruota magistra; la modifica per l’inserimento del pendolo nella seconda metà del 1700, successivamente alle scoperte di Galileo. La struttura originale dell’orologio è rimasta comunque pressoché inalterata nei secoli. Nel maggio del 2006 in occasione del Congresso Internazionale di Orologeria da Torre tenutosi a Goslar in Germania ha reso l’orologio di Chioggia noto al pubblico degli specialisti. A giugno 2015 la torre chioggiotta è stata visitata da un gruppo di quaranta specialisti inglesi dell’orologeria monumentale soci del Turret Clock Group dell’Antiquarian Horological Society britannica.[3] The ancient clock dates back to the fourteenth century and before being placed on top of the tower of St. Andrea it was located in the ancient Palazzo Pretorio. It was positioned on the north-west tower of the Palazzo Pretorio in 1386 and was moved due to the fire of 1817 which made it necessary to demolish and subsequently rebuild it. On May 31, 1839, the clock was officially sold by the Municipality to the Sant’Andrea parish.
DA qui potete partire per Venezia! FROM here you can leave for Venice
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Chioggia station
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La Cattedrale di Chioggia, intitolata a S. Maria Assunta in cielo, fu costruita sulle fondamenta di un antico tempio, di cui si hanno notizie già intorno all 'anno 1000 (risalente probabilmente al sec. VIII). intitolato a S. Maria Madre di Dio, che fu distrutto da un incendio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 1623. L'opera fu commissionata all'architetto Baldassare Longhena (sec. XVII) che presentò un progetto. subito ben accolto, nel quale fuse con mirabile armonia di linee due ordini architettonici: corinzio e ionico. Iniziati i lavori, con la posa della prima pietra da parte del Canonico Pietro Morari il 15 agosto 1624. in tre anni venne innalzata la struttura esterna. La prima messa venne celebrata il 21 settembre 1627, la chiesa fu benedetta e aperta definitivamente al culto nel 1648: la consacrazione avvenne il 27 maggio 1674. Dal 1627 al 1671 fu curato l'interno del tempio con la costruzione degli altari e la realizzazione delle tele, numerose e di grande valore artistico. In tutto il tempio sono presenti, inoltre, 51 lapidi verticali e 34 iscrizioni tombali orizzontali. Alla fine del secolo XVII e agli inizi del secolo XVIII risalgono la pavimentazione e la decorazione ricchissima delle due Cappelle laterali del Santissimo Sacramento e dei Santi Patroni, e l'imponente coro ligneo del vasto presbiterio. Sulla facciata esterna troviamo le statue marmoree dei Santi Martiri Felice e Fortunato, Patroni della città e diocesi di Chioggia, un tempo ospitate nella chiesa santuario della Beata Maria Vergine della Navicella a Sottomarina, risalenti ai secoli XVI XVII, che furono collocate in queste due nicchie alla fine del sec. XVIII. Sempre all'esterno sul piazzale accanto alla chiesa, si può ammirare l'antico campanile (1347) con il "portale" coevo costituito da una lapide in caratteri longobardici (a memoria del crollo della precedente torre, risalente al sec. X, e della sua ricostruzione) e da un "bassorilievo" raffigurante la Vergine seduta col Bambino sulle ginocchia e, accanto, le immagini dei Santi Patroni: è chiamata la "Madonna del riposo" perché qui si sarebbe riposato il Papa Alessandro III nel suo viaggio in fuga verso Venezia (ma l'episodio risalirebbe a metà del sec. XII). Sul terzo lato della piazza la chiesetta di S. Martino (1393-94), fatta costruire dai fedeli di Sottomarina dopo la guerra di Chioggia (1379-1381 tra Venezia e Genova) che aveva distrutto la loro località: ospitava i due polittici di Paolo Veneziano (Vita di S. Martino e La Vergine con i santi), datati 1349, ora in Museo Diocesano. Sulla parete di fondo della navata laterale sinistra è posizionato il Battistero, opera di Alvise Tagliapietra (prima opera dell'artista veneziano, detto anche Cattaiapietra, 1708): ritrae al centro il Battesimo di Gesù, con lo Spirito Santo sotto forma di colomba che sovrasta la scena; agli angoli tre statue raffiguranti la fede (in alto), la speranza (a destra), la carità (a sinistra). Proseguendo troviamo l'altare di San Giovanni Battista consacrato nel 1674, con tabernacolo di ignoto scultore veneto (fine sec. XVII - inizio XVIII) e pala del Battesimo di Gesù, del genovese Francesco Rosa (1685, firmata "Rosa", sulla destra). A destra dell'altare, su piedistallo, la statua lignea del Sacro Cuore di Gesù, dello scultore Cadorin (1904, firmata sulla base, a destra). Poi l'Altare di Santa Maria Assunta consacrato nel 1682 e definito anche "parrocchiale" perché dedicato alla Vergine Assunta, titolare della cattedrale. È il più elaborato, opera di Bartolomeo (Bortolo) Cavalieri (1677 circa) a cui vanno attribuite anche le statue in alto in stuccoforte; con bassorilievi, nel paliotto, di Domenico Negri (1680 circa), raffiguranti al centro la Natività di Gesù, a sinistra la visita di Maria ad Elisabetta, a destra la Presentazione di Gesù al tempio. Ai lati dell'altare sono ritratte in bassorilievo, opera dello stesso Negri, alla base delle colonne, nelle due figure più centrali le immagini dei Santi Patroni Felice e Fortunato e, accanto, a sinistra S. Cecilia, compatrona della diocesi, a destra S. Agnese, patrona del Capitolo della cattedrale; sull'altare la pala dell'Assunzione, di Pietro Liberi (databile dal 1670 al 1680, firmata in basso a destra), e la statua marmorea di S. Agnese (patrona del Capitolo), di Antonio Bonazza (databile 1740-1750, firmata). A destra dell'altare, su piedistallo e carro processionale le statue più recenti dei Santi Martiri Felice e Fortunato, Patroni della città e diocesi di Chioggia, opera di scultura in alluminio realizzata da Luigi Tomaz (1980). Arriviamo all'altare di S. Michele Arcangelo e dei santi Gerolamo e Agostino (o di S. Antonio), altare del sec. XVII con pala raffigurante i due santi in preghiera e l'arcangelo che scaccia Lucifero; in alto la Trinità: è opera di Jacopo Palma il Giovane (prima metà del sec. XVII). Sulla mensa la statua lignea di S. Antonio di Padova (di autore ignoto della Val Gardena, inizio sec. XX). Sulla parasta a destra dell'altare un bassorilievo in terracotta raffigurante l'Assunta, sec. XVIII, scultura veneta (lo stile è di G M. Morlaiter). Di seguito, sulla parete, rimane solo lo schienale con sedile dello stallo dei Fabbriceri (sec. XVIII), distrutto il 16 settembre 1988 dal crollo della volta del transetto, insieme ad una statua coeva raffigurante S. Pietro (o, secondo altri, S. Gioacchino o S. Giuseppe, ora ricomposta e custodita nel Museo Diocesano). Dopo i lavori di consolidamento la cattedrale venne riaperta nel 1992. The Cathedral of Chioggia, dedicated to St. Mary of the Assumption in the sky, was built on the foundations of an ancient temple, of which information is already available around the year 1000 (probably dating back to the VIII century). entitled to St. Mary Mother of God, which was destroyed by a fire that occurred on the night between 25 and 26 December 1623. The work was commissioned to the architect Baldassare Longhena (seventeenth century) who presented a project. immediately well received, in which he merged with admirable harmony of lines two architectural orders: Corinthian and Ionic. Work began, with the laying of the foundation stone by Canon Pietro Morari on 15 August 1624. in three years the external structure was raised. The first mass was celebrated on 21 September 1627, the church was blessed and definitively opened for worship in 1648: the consecration took place on 27 May 1674. From 1627 to 1671 the interior of the temple was taken care of with the construction of the altars and the construction of the canvases, numerous and of great artistic value. Moreover, throughout the temple there are 51 vertical tombstones and 34 horizontal tomb inscriptions.
Cathedral Santa Maria Assunta di Chioggia
Corso del Popolo
La Cattedrale di Chioggia, intitolata a S. Maria Assunta in cielo, fu costruita sulle fondamenta di un antico tempio, di cui si hanno notizie già intorno all 'anno 1000 (risalente probabilmente al sec. VIII). intitolato a S. Maria Madre di Dio, che fu distrutto da un incendio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 1623. L'opera fu commissionata all'architetto Baldassare Longhena (sec. XVII) che presentò un progetto. subito ben accolto, nel quale fuse con mirabile armonia di linee due ordini architettonici: corinzio e ionico. Iniziati i lavori, con la posa della prima pietra da parte del Canonico Pietro Morari il 15 agosto 1624. in tre anni venne innalzata la struttura esterna. La prima messa venne celebrata il 21 settembre 1627, la chiesa fu benedetta e aperta definitivamente al culto nel 1648: la consacrazione avvenne il 27 maggio 1674. Dal 1627 al 1671 fu curato l'interno del tempio con la costruzione degli altari e la realizzazione delle tele, numerose e di grande valore artistico. In tutto il tempio sono presenti, inoltre, 51 lapidi verticali e 34 iscrizioni tombali orizzontali. Alla fine del secolo XVII e agli inizi del secolo XVIII risalgono la pavimentazione e la decorazione ricchissima delle due Cappelle laterali del Santissimo Sacramento e dei Santi Patroni, e l'imponente coro ligneo del vasto presbiterio. Sulla facciata esterna troviamo le statue marmoree dei Santi Martiri Felice e Fortunato, Patroni della città e diocesi di Chioggia, un tempo ospitate nella chiesa santuario della Beata Maria Vergine della Navicella a Sottomarina, risalenti ai secoli XVI XVII, che furono collocate in queste due nicchie alla fine del sec. XVIII. Sempre all'esterno sul piazzale accanto alla chiesa, si può ammirare l'antico campanile (1347) con il "portale" coevo costituito da una lapide in caratteri longobardici (a memoria del crollo della precedente torre, risalente al sec. X, e della sua ricostruzione) e da un "bassorilievo" raffigurante la Vergine seduta col Bambino sulle ginocchia e, accanto, le immagini dei Santi Patroni: è chiamata la "Madonna del riposo" perché qui si sarebbe riposato il Papa Alessandro III nel suo viaggio in fuga verso Venezia (ma l'episodio risalirebbe a metà del sec. XII). Sul terzo lato della piazza la chiesetta di S. Martino (1393-94), fatta costruire dai fedeli di Sottomarina dopo la guerra di Chioggia (1379-1381 tra Venezia e Genova) che aveva distrutto la loro località: ospitava i due polittici di Paolo Veneziano (Vita di S. Martino e La Vergine con i santi), datati 1349, ora in Museo Diocesano. Sulla parete di fondo della navata laterale sinistra è posizionato il Battistero, opera di Alvise Tagliapietra (prima opera dell'artista veneziano, detto anche Cattaiapietra, 1708): ritrae al centro il Battesimo di Gesù, con lo Spirito Santo sotto forma di colomba che sovrasta la scena; agli angoli tre statue raffiguranti la fede (in alto), la speranza (a destra), la carità (a sinistra). Proseguendo troviamo l'altare di San Giovanni Battista consacrato nel 1674, con tabernacolo di ignoto scultore veneto (fine sec. XVII - inizio XVIII) e pala del Battesimo di Gesù, del genovese Francesco Rosa (1685, firmata "Rosa", sulla destra). A destra dell'altare, su piedistallo, la statua lignea del Sacro Cuore di Gesù, dello scultore Cadorin (1904, firmata sulla base, a destra). Poi l'Altare di Santa Maria Assunta consacrato nel 1682 e definito anche "parrocchiale" perché dedicato alla Vergine Assunta, titolare della cattedrale. È il più elaborato, opera di Bartolomeo (Bortolo) Cavalieri (1677 circa) a cui vanno attribuite anche le statue in alto in stuccoforte; con bassorilievi, nel paliotto, di Domenico Negri (1680 circa), raffiguranti al centro la Natività di Gesù, a sinistra la visita di Maria ad Elisabetta, a destra la Presentazione di Gesù al tempio. Ai lati dell'altare sono ritratte in bassorilievo, opera dello stesso Negri, alla base delle colonne, nelle due figure più centrali le immagini dei Santi Patroni Felice e Fortunato e, accanto, a sinistra S. Cecilia, compatrona della diocesi, a destra S. Agnese, patrona del Capitolo della cattedrale; sull'altare la pala dell'Assunzione, di Pietro Liberi (databile dal 1670 al 1680, firmata in basso a destra), e la statua marmorea di S. Agnese (patrona del Capitolo), di Antonio Bonazza (databile 1740-1750, firmata). A destra dell'altare, su piedistallo e carro processionale le statue più recenti dei Santi Martiri Felice e Fortunato, Patroni della città e diocesi di Chioggia, opera di scultura in alluminio realizzata da Luigi Tomaz (1980). Arriviamo all'altare di S. Michele Arcangelo e dei santi Gerolamo e Agostino (o di S. Antonio), altare del sec. XVII con pala raffigurante i due santi in preghiera e l'arcangelo che scaccia Lucifero; in alto la Trinità: è opera di Jacopo Palma il Giovane (prima metà del sec. XVII). Sulla mensa la statua lignea di S. Antonio di Padova (di autore ignoto della Val Gardena, inizio sec. XX). Sulla parasta a destra dell'altare un bassorilievo in terracotta raffigurante l'Assunta, sec. XVIII, scultura veneta (lo stile è di G M. Morlaiter). Di seguito, sulla parete, rimane solo lo schienale con sedile dello stallo dei Fabbriceri (sec. XVIII), distrutto il 16 settembre 1988 dal crollo della volta del transetto, insieme ad una statua coeva raffigurante S. Pietro (o, secondo altri, S. Gioacchino o S. Giuseppe, ora ricomposta e custodita nel Museo Diocesano). Dopo i lavori di consolidamento la cattedrale venne riaperta nel 1992. The Cathedral of Chioggia, dedicated to St. Mary of the Assumption in the sky, was built on the foundations of an ancient temple, of which information is already available around the year 1000 (probably dating back to the VIII century). entitled to St. Mary Mother of God, which was destroyed by a fire that occurred on the night between 25 and 26 December 1623. The work was commissioned to the architect Baldassare Longhena (seventeenth century) who presented a project. immediately well received, in which he merged with admirable harmony of lines two architectural orders: Corinthian and Ionic. Work began, with the laying of the foundation stone by Canon Pietro Morari on 15 August 1624. in three years the external structure was raised. 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Il nostro cinema:( Our cinema
Cinema Teatro Don Bosco
361 Calle Don Bosco
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Tutti i giovedì mattina il corso di Chioggia si trasforma in un fantastico mercato. Every Thursday morning the Chioggia course turns into a fantastic market.
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Il negozio del mio amico Gennaro, una moda giovane per tutti i gusti My friend Gennaro's shop, a young fashion for all tastes
Quartieri Spagnoli
658 Calle S. Giacomo
Il negozio del mio amico Gennaro, una moda giovane per tutti i gusti My friend Gennaro's shop, a young fashion for all tastes
Attraverso il ponte in muratura costruito sul canale omonimo, si raggiunge l'isoletta in cui sorge la Chiesa di San Domenico. Fondata circa nel XIII secolo, retta dapprima dai Domenicani e poi dai Gesuiti, fu modificata più volte tra il 1745 e il 1762 e restaurata all'inizio del XIX secolo. Sulla sinistra si trova l'edificio dell'ex convento domenicano, soppresso nel 1770 e, sulla destra, l'ex Lazzaretto. Il campanile in stile romanico risale al 1300; è a canna quadra percorsa da paraste (pilastri quadrati inseriti in una parete) con cella campanaria a bifore. E' ad un'unica navata con soffitto a volta, presbiterio e cappelle laterali. All'interno della chiesa sono custodite tele di pregevole valore artistico, prima fra tutte il San Paolo, ultima opera firmata del pittore Vittore Carpaccio (1520). Vi si possono ammirare inoltre l'Orazione nell'orto (sopra la porta) di Alvise dal Friso, le tele raffiguranti la Battaglia contro gli Albigesi di Pietro Damini, e infine una grande composizione con Santi attribuita a Jacopo Tintoretto. Nell'altare maggiore campeggia il grandioso Cristo ligneo alto quasi quattro metri, oggetto di culto e devozione da parte dei pescatori. La leggenda vuole che sia stato ritrovato in mare il volto di fine fattura bizantina e che alcuni pescatori abbiano poi costruito ed adattato il tronco e la croce. E' opera espressiva per il crudo realismo e il manifesto senso della sofferenza e della morte. Through the masonry bridge built on the homonymous canal, we reach the islet where the Church of San Domenico stands. Founded around the 13th century, first governed by the Dominicans and then by the Jesuits, it was modified several times between 1745 and 1762 and restored in the early 19th century. On the left is the building of the former Dominican convent, suppressed in 1770 and, on the right, the former Lazzaretto. The bell tower in Romanesque style dates back to 1300; it has a square barrel crossed by pilasters (square pillars inserted in a wall) with a mullioned belfry. It has a single nave with a vaulted ceiling, presbytery and side chapels. Inside the church there are paintings of valuable artistic value, first of all the San Paolo, the last signed work of the painter Vittore Carpaccio (1520). You can also admire the Oration in the garden (above the door) by Alvise dal Friso, the canvases depicting the Battle against the Albigenses by Pietro Damini, and finally a large composition with Saints attributed to Jacopo Tintoretto.
6 Recomendado por los habitantes de la zona
Saint Domenico
Piazza S. Domenico
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Attraverso il ponte in muratura costruito sul canale omonimo, si raggiunge l'isoletta in cui sorge la Chiesa di San Domenico. Fondata circa nel XIII secolo, retta dapprima dai Domenicani e poi dai Gesuiti, fu modificata più volte tra il 1745 e il 1762 e restaurata all'inizio del XIX secolo. Sulla sinistra si trova l'edificio dell'ex convento domenicano, soppresso nel 1770 e, sulla destra, l'ex Lazzaretto. Il campanile in stile romanico risale al 1300; è a canna quadra percorsa da paraste (pilastri quadrati inseriti in una parete) con cella campanaria a bifore. E' ad un'unica navata con soffitto a volta, presbiterio e cappelle laterali. All'interno della chiesa sono custodite tele di pregevole valore artistico, prima fra tutte il San Paolo, ultima opera firmata del pittore Vittore Carpaccio (1520). Vi si possono ammirare inoltre l'Orazione nell'orto (sopra la porta) di Alvise dal Friso, le tele raffiguranti la Battaglia contro gli Albigesi di Pietro Damini, e infine una grande composizione con Santi attribuita a Jacopo Tintoretto. Nell'altare maggiore campeggia il grandioso Cristo ligneo alto quasi quattro metri, oggetto di culto e devozione da parte dei pescatori. La leggenda vuole che sia stato ritrovato in mare il volto di fine fattura bizantina e che alcuni pescatori abbiano poi costruito ed adattato il tronco e la croce. E' opera espressiva per il crudo realismo e il manifesto senso della sofferenza e della morte. Through the masonry bridge built on the homonymous canal, we reach the islet where the Church of San Domenico stands. Founded around the 13th century, first governed by the Dominicans and then by the Jesuits, it was modified several times between 1745 and 1762 and restored in the early 19th century. On the left is the building of the former Dominican convent, suppressed in 1770 and, on the right, the former Lazzaretto. The bell tower in Romanesque style dates back to 1300; it has a square barrel crossed by pilasters (square pillars inserted in a wall) with a mullioned belfry. It has a single nave with a vaulted ceiling, presbytery and side chapels. Inside the church there are paintings of valuable artistic value, first of all the San Paolo, the last signed work of the painter Vittore Carpaccio (1520). You can also admire the Oration in the garden (above the door) by Alvise dal Friso, the canvases depicting the Battle against the Albigenses by Pietro Damini, and finally a large composition with Saints attributed to Jacopo Tintoretto.
L’attuale Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia venne istituito nel 1960 sull’isola dei Cantieri, sita tra i canali di Lusenzo e San Domenico e collegata al ponte sopra la laguna che unisce la città alla vicina località balneare di Sottomarina. La superficie occupata dal Mercato ittico all’ingrosso occupa all’incirca una superficie di 11.000 metri quadrati dei quali 5.000 sono coperti da un padiglione posto al centro della costruzione e che vede ai suoi lati due grandi spiazzi scoperti che vengono serviti da pescherecci che attraccano proprio nella zona dei porti canale. Oltre alla struttura sopra elencata troviamo anche degli uffici adibiti all’amministrazione del mercato ittico posti all’ingresso della zona adibita al commercio del pesce, tre grosse palazzine infatti ospitano la Direzione e la Cassa del mercato, a colpletare il quadro poi sono stati inseriti un bar ristoro, i servizi igienici, una sala adibita alle riunioni e gli uffici veterinari e della vigilanza: insomma una struttura efficiente e brulicante di personale addetto ai lavori. Per garantire dei prodotti freschi e conservati nel migliore dei modi sono stati appositamente ideati tre box che ospitano i commercianti del ghiaccio all’ingrosso. Con il passare degli anni il Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia si è specializzato non solo della commercializzazione di prodotti freschi nazionali ma anche di specialità che caratterizzano i mercati esteri, così facendo ben presto si è andato a sviluppare un commercio basato anche su pesce conservato, congelato e surgelato che può essere stato o meno lavorato, trasformato, confezionato, affumicato o essiccato. Grazie a queste importanti caratteristiche il Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia è uno dei più importanti centri di stoccaggio, vendita e lavorazione del pesce. Ogni giorno all’interno del complesso del mercato vengono indette due aste, una al mattino e una al pomeriggio e, grazie al sistema amministrativo interno, i venditori e i pescatori possono riscuotere subito il prezzo di vendita. Il mercato all’ingrosso è rivolto principalmente ai commercianti e ai piccoli/medi produttori, i privati non possono partecipare alle aste. L’efficienza del Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia si basa sull’importanza del facchinaggio all’interno dell’area riservata allo stock del pesce e dei molluschi, sono numerose infatti le persone che lavorano freneticamente in modo da poter garantire al compratore un pesce sano e con delle qualità organolettiche precise. L’attività interna è regolata da un sistema di vigilanza e da un comitato di veterinari addetto a verificare lo stato di salute del pescato e la possibilità di immetterlo o meno in commercio. A completare il quadro sono stati predisposti ben 45 box-magazzino a disposizione di ogni singolo commerciante che in questo modo potrà avvalersi di moderni sistemi di conservazione e di stock. Il Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia è così importante a livello nazionale e non solo per via della posizione strategica in cui è situato, grazie infatti alla laguna e al mare aperto si possono praticare diversi tipi di pesca ed un allevamento vero e proprio per quanto riguarda i molluschi bivalvi. Le reti da posta fisse, quelle a strascico, cogoli, pesca turbosoffiante, volante e coccia sono solo alcune delle innumerevoli tecniche usate per l’approvvigionamento, tutto ciò fa capire l’enorme tradizione della pesca praticata in questa regione così ricca e prolifica: il Veneto. The current Wholesale Fish Market of Chioggia was established in 1960 on the Cantieri Island, located between the canals of Lusenzo and San Domenico and connected to the bridge over the lagoon that connects the city to the nearby seaside resort of Sottomarina.
Mercato Ittico all'ingrosso di Chioggia
1 Via Giovanni Poli
L’attuale Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia venne istituito nel 1960 sull’isola dei Cantieri, sita tra i canali di Lusenzo e San Domenico e collegata al ponte sopra la laguna che unisce la città alla vicina località balneare di Sottomarina. La superficie occupata dal Mercato ittico all’ingrosso occupa all’incirca una superficie di 11.000 metri quadrati dei quali 5.000 sono coperti da un padiglione posto al centro della costruzione e che vede ai suoi lati due grandi spiazzi scoperti che vengono serviti da pescherecci che attraccano proprio nella zona dei porti canale. Oltre alla struttura sopra elencata troviamo anche degli uffici adibiti all’amministrazione del mercato ittico posti all’ingresso della zona adibita al commercio del pesce, tre grosse palazzine infatti ospitano la Direzione e la Cassa del mercato, a colpletare il quadro poi sono stati inseriti un bar ristoro, i servizi igienici, una sala adibita alle riunioni e gli uffici veterinari e della vigilanza: insomma una struttura efficiente e brulicante di personale addetto ai lavori. Per garantire dei prodotti freschi e conservati nel migliore dei modi sono stati appositamente ideati tre box che ospitano i commercianti del ghiaccio all’ingrosso. Con il passare degli anni il Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia si è specializzato non solo della commercializzazione di prodotti freschi nazionali ma anche di specialità che caratterizzano i mercati esteri, così facendo ben presto si è andato a sviluppare un commercio basato anche su pesce conservato, congelato e surgelato che può essere stato o meno lavorato, trasformato, confezionato, affumicato o essiccato. Grazie a queste importanti caratteristiche il Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia è uno dei più importanti centri di stoccaggio, vendita e lavorazione del pesce. Ogni giorno all’interno del complesso del mercato vengono indette due aste, una al mattino e una al pomeriggio e, grazie al sistema amministrativo interno, i venditori e i pescatori possono riscuotere subito il prezzo di vendita. Il mercato all’ingrosso è rivolto principalmente ai commercianti e ai piccoli/medi produttori, i privati non possono partecipare alle aste. L’efficienza del Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia si basa sull’importanza del facchinaggio all’interno dell’area riservata allo stock del pesce e dei molluschi, sono numerose infatti le persone che lavorano freneticamente in modo da poter garantire al compratore un pesce sano e con delle qualità organolettiche precise. L’attività interna è regolata da un sistema di vigilanza e da un comitato di veterinari addetto a verificare lo stato di salute del pescato e la possibilità di immetterlo o meno in commercio. A completare il quadro sono stati predisposti ben 45 box-magazzino a disposizione di ogni singolo commerciante che in questo modo potrà avvalersi di moderni sistemi di conservazione e di stock. Il Mercato ittico all’ingrosso di Chioggia è così importante a livello nazionale e non solo per via della posizione strategica in cui è situato, grazie infatti alla laguna e al mare aperto si possono praticare diversi tipi di pesca ed un allevamento vero e proprio per quanto riguarda i molluschi bivalvi. Le reti da posta fisse, quelle a strascico, cogoli, pesca turbosoffiante, volante e coccia sono solo alcune delle innumerevoli tecniche usate per l’approvvigionamento, tutto ciò fa capire l’enorme tradizione della pesca praticata in questa regione così ricca e prolifica: il Veneto. The current Wholesale Fish Market of Chioggia was established in 1960 on the Cantieri Island, located between the canals of Lusenzo and San Domenico and connected to the bridge over the lagoon that connects the city to the nearby seaside resort of Sottomarina.
Qui potrete trovare un' ottima pinsa romana, accompagnata da una buona birra.
Civico 74
70 Via Sebastiano Venier
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show room, dove troverete la birra di Chioggia che produco. Chiedete ai locali obiettivo birra.
Obiettivo Birra
670 Calle San Giacomo
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Per un aperitivo o una cena sulla spiaggia.
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Point Break
50/B Lungomare Adriatico
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Ottimo cucina, qui il peace si mangia bene
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Cucina ottima, sia il pesce che la pizza
Ristorante Pizzeria Riva Vena
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